Il bene
di Milano, il bene di ogni città sta nel rispetto dei diritti di ogni
persona, nella concordia, nella partecipazione, nella possibilità di avere
le condizioni per una vita dignitosa e serena.
Lo stesso compito
appartiene a chi, come me, è nato e ha sempre vissuto a Milano, a chi è
venuto dal Mezzogiorno d'Italia e da ultimo agli immigrati da altre
nazioni che tutti i giorni vivono e lavorano nella nostra città.
Da molto e sempre più
cresce e diventa cattiva l'ostilità contro tutti gli stranieri, che
lavorino o che non lavorino, che siano giovani o vecchi, che siano
regolari o irregolari: perfino alcuni dei diritti che sembrerebbero
semplicemente di umanità, come il diritto alla propria religione, alla
casa, anche alla cura dei bambini, sembrano diventati un privilegio da non
concedere, una debolezza pericolosa.
Il triste spettacolo del
fermo dei giovani individuati sui mezzi pubblici e l'autobus blindato che
li imprigiona sono un altro messaggio che viene recepito da molte persone
semplici come l'ennesima dimostrazione che gli stranieri sono criminali.
Nessun amministratore di buon senso, nessun cittadino ragionevole può
dubitare che Milano abbia bisogno degli stranieri che da quasi un
ventennio sono presenza stabile in città.
Possiamo coltivarci degli
estranei, perfino dei nemici, oppure famiglie che hanno già i loro figli
nelle nostre scuole, che desiderano e possono diventare cittadini di
questa grande città che nelle sue parti migliori non ha mai cessato di
credere nella giustizia, nell'accoglienza e nella solidarietà.
Noi chiediamo al sindaco
Letizia Moratti e ai vigili urbani di far cessare da subito il brutto
spettacolo degli autobus blindati.
Si possono
difendere le leggi senza le esibizioni e le umiliazioni.
don Gino Rigoldi - La
Repubblica, 2 ottobre 2009
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